La noia può essere così intensa da diventare un'esperienza mistica.
La maggior parte delle persone che vendono la loro anima, vivono dei proventi con la coscienza tranquilla.
Nella vita, ci sono due cose a cui mirare: la prima, ottenere ciò che si desidera; e, subito dopo, goderselo. Solo i più saggi tra gli esseri umani ottengono la seconda.
Quasi tutti i riformatori, per quanto limitata sia la loro coscienza sociale, vivono in case grandi tanto quanto possono permetterselo.
Ci sono pochi dolori, per quanto strazianti, ai quali una buona rendita non arrechi un certo sollievo.
Le persone affascinanti vivono fino all'estremo limite del loro fascino, e si comportano oltraggiosamente tanto quanto il mondo glielo consente.
La noia non è altro che il desiderio puro della felicità non soddisfatto dal piacere, e non offeso apertamente dal dispiacere.
Tutte le cose vengono a noia colla durata, anche i diletti più grandi: lo dice Omero, lo vediamo tuttogiorno.
In principio, dunque, era la noia, volgarmente chiamata caos. Iddio, annoiatosi della noia, creò la terra, il cielo, l'acqua, gli animali, le piante, Adamo ed Eva; i quali ultimi, annoiandosi a loro volta del paradiso, mangiarono il frutto proibito. Iddio si annoiò di loro e li cacciò dall'Eden.
La mia noia potrebbe essere definita una malattia degli oggetti, consistente in un avvizzimento o perdita di vitalità quasi repentina; come a vedere in pochi secondi, per trasformazioni successive e rapidissime, un fiore passare dal boccio all'appassimento e alla polvere.
Quando l'uomo non ha sentimento di alcun bene o male particolare, sente in generale l'infelicità nativa dell'uomo, e questo è quel sentimento che si chiama noia.
L'uomo si disannoia per lo stesso sentimento vivo della noia universale e necessaria.
Solo le persone noiose si annoiano. Devono pungolarsi in continuazione per sentirsi vive.
Il compito quotidiano: arrivare fino a notte senza annoiarsi.
Amo gli argomenti noiosi, pratici. Ciò che non sopporto sono le persone pratiche e noiose. Vi è una grande differenza.
L'uomo odia la noia per la stessa ragione per cui odia la morte, cioè la non esistenza.