Molti uomini vivono felici senza saperlo.
È forse contro la ragione o contro la giustizia amare se stessi? E perché dobbiamo volere che l'amor proprio sia sempre un vizio?
I pigri hanno sempre voglia di far qualcosa.
Noi trascuriamo spesso le persone su cui la natura ci dà un certo ascendente; e sono pur quelle che dovremmo attaccare a noi e quasi incorporarci, le altre non attenendo a noi che col vincolo dell'interesse, che è il più mutevole oggetto che ci sia.
Non è nato per la gloria chi non conosce il valore del tempo.
Un segno grave di mediocrità è il lodare sempre con moderazione.
Felice è chi è capace di amare molto. Ma amare e desiderare non sono la stessa cosa.
Felici veramente sono coloro a chi una medesima occasione torna piú che una volta perché la prima lo può perdere o male usare uno ancora che sia prudente; ma chi non lo sa cognoscere o usare la seconda volta è imprudentissimo.
A ogni donna corrisponde un seduttore. La sua felicità sta nell'incontrarlo.
La felicità umana non sta mai ferma in uno stesso luogo.
Il massimo non esiste, esiste l'essenza di massimo cioè la felicità.
La felicità son tutti quegli incontri, brevi o meno, che ti danno un'emozione. E' tutto questo che fa la vita.
Esercitare liberamente il proprio ingegno, ecco la felicità.
La miglior vendetta? La felicità. Non c'è niente che faccia più impazzire la gente che vederti felice.
Per essere felici ci vuole coraggio.
La felicità non è nient'altro che essere in salute e avere poca memoria.