Felicità non è fare sempre ciò che si vuole, ma volere sempre ciò che si fa.
Che significa vivere? Vivere, ecco quel che significa: respingere da sé senza tregua qualcosa che vuole morire; vivere vuol dire essere crudeli e spietati contro tutto ciò che sta diventando debole e vecchio in noi.
Conviene all'umanità di un maestro, mettere i propri discepoli in guardia contro se stesso.
Ognuno porta in sé un'immagine della donna derivata dalla madre: da essa ognuno viene determinato a rispettare o a disprezzare le donne in genere, o a essere generalmente indifferente verso di loro.
Chi ha avuto sempre molti riguardi per sé, finisce per ammalarsi dei suoi molti riguardi. Sia lodato ciò che rende duri!
Ciò che si fa per amore è sempre al di là del bene e del male.
È impossibile rinunciare alla felicità, si può solo se non la si è mai conosciuta.
È essenziale per la felicità che il nostro modo di vivere sia determinato dai nostri impulsi profondi e non dai gusti e dai desideri accidentali di coloro che il caso ha voluto fossero nostri vicini, o persino nostri parenti.
Com'è amaro guardare la felicità attraverso gli occhi di un altro!
La felicità vera è nel riposo e non nel trambusto.
Felice è chi è capace di amare molto. Ma amare e desiderare non sono la stessa cosa.
Smettila di cercare la felicità negli stessi posti in cui l'hai persa.
Credersi felice vuol dire esserlo; credersi infelice significa press'a poco diventarlo.
È bene riflettere sulle cose che possono farci felici: infatti se siamo felici abbiamo tutto ciò che occorre; se non lo siamo facciamo di tutto per esserlo.
Andate pure di continente in continente, di regno in regno, di ricchezza in ricchezza, di piacere in piacere: non troverete la felicità che cercate. La terra e quanto contiene non possono appagare un'anima immortale più di quanto un pizzico di farina, in bocca ad un affamato, possa saziarlo.
Giammai sarai felice finché ti tormenterai perché un altro è più felice.
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