A me fa stare bene l'idea che le mie canzoni siano fischiettate un po' da tutti, non mi importa da chi o da quale ceto sociale, e ancora di più se sono suonate voce e chitarra.
Buonanotte all'Italia deve un po' riposare tanto a fare la guardia c'è un bel pezzo di mare, c'è il muschio ingiallito dentro questo presepio che non viene cambiato, che non viene smontato e zanzare vampiri che la succhiano lì se lo pompano in pancia un bel sangue così.
Nelle prime interviste, come qualsiasi rocker che vuole sboroneggiare, dicevo: non mi vedo a cinquant'anni a fare questo, adesso non solo mi ci vedo, ma guardo con attenzione gli Stones. Ci sto ancora bene sul palco a "ballare sul mondo".
Quante cose spegne la prudenza.
Credo nel rumore di chi sa tacere, che quando smetti di sperare inizi un pò a morire.
Hai pregato bestemmiando per la rabbia..Per tutta l'agonia..Per le scelte che, stava facendo Dio.
Come diceva Fabrizio, una canzone può anche non servire, ma conviene sempre scriverla.
La canzone è una vecchia fidanzata con cui passerei ancora molto volentieri buona parte della mia vita, sempre e soltanto nel caso di essere ben accetto.
È il migliore dei mestieri, fare canzoni; e subito dopo viene cantarle.
Io cerco di scrivere canzoni ispirandomi ai discorsi che si possono fare sui tram, in mezzo alla gente, dove ti rendi subito conto dell'andazzo sociale. Non voglio dare insegnamenti, voglio soltanto fare il cronista.
La canzone è una penna e un foglio così fragili fra queste dita, è quel che non è, è l'erba voglio ma può esser complessa come la vita.
Alcune delle migliori canzoni che conosco sono quelle che non ho scritto ancora.
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