Avere animo eguale è medicina al male.
È grande chi sa essere povero nella ricchezza.
Ogni giorno deve essere organizzato come se fosse l'ultimo e concludesse la nostra vita.
L'ira trasforma nel suo contrario tutto ciò che è ottimo e giustissimo. Non consente che si ricordi di alcun dovere colui che da essa è posseduto: fa di un padre un avversario, d'un figlio un parricida, d'una madre una matrigna, d'un cittadino un nemico, d'un re un tiranno.
Disgraziato l'animo ansioso del futuro.
Un animo grande disprezza la grandezza e preferisce la moderazione agli eccessi; quella è utile e vitale, questi, invece, nocciono, proprio perché sono superflui.
Non è che abbiamo perso la fede: l'abbiamo semplicemente trasferita da Dio alla professione medica.
La medicina è un compendio degli errori successivi e contraddittori dei medici.
La maggior parte di noi nasce con l'aiuto del medico e muore allo stesso modo.
La medicina dovrebbe studiare piuttosto il modo di far cessare il dolore, che la malattia; più di far meno patire, che di far molto vivere.
La maggior parte delle mie paure, circa ai mali fisici, riguarda i medici e le loro cure, non la malattia.
Gli amici si dicono sinceri, ma in realtà sinceri sono i nemici.
Scoprire che il medico non è un Dio fa soffrire, perché non riusciamo ad abbandonare l'idea di un Dio guaritore e amico sopra di noi.
Dottore. Un gentiluomo che prospera con le malattie e muore con la buona salute.
La medicina è la sola professione che lotta incessantemente per distruggere la ragione della propria esistenza.
Nel credere al medico, non dimenticare che l'esperienza sua non può in tutto fare le veci dell'esperienza tua.