Pancia vuota non sente ragioni.— Lucio Anneo Seneca
Pancia vuota non sente ragioni.
Bisogna seminare anche dopo un cattivo raccolto.
È felice chi giudica rettamente. È felice chi è contento della sua condizione, qualsiasi essa sia, e gode di quello che ha. È felice chi affida alla ragione la condotta di tutta la sua vita.
Avere amici tutti sarebbe faticoso: è sufficiente non averli nemici.
È inevitabile tanto perdere la vita, quanto perdere i beni e, se lo comprendiamo, questo è proprio un conforto. Impara a perdere tutto serenamente: dobbiamo morire.
Ecco il nostro errore: vediamo la morte davanti a noi e invece gran parte di essa è già alle nostre spalle: appartiene alla morte la vita passata.
Nell'anno del Signore, 1314, patrioti scozzesi, affamati e soverchiati nel numero, sfidarono il campo di Bannockburn. Si batterono come poeti guerrieri. Si batterono come scozzesi. E si guadagnarono la libertà.
I più di questi laureati a Harvard non valgono un c. Serve gente povera, furba e affamata. Senza sentimenti. Una volta vinci e una volta perdi; ma continui a combattere. E se vuoi un amico, prenditi un cane.
Ti odiano perché si spaventano. Sanno che quando uno ha fame, la roba da mangiare se la piglia a tutt'i costi. Sanno che lasciare quella terra incolta è una bestemmia e che qualcuno finirà per pigliarsela.
La fame viene e scompare... Ma la dignità, una volta persa, non torna mai più.
Se uno di noi, uno qualsiasi di noi esseri umani, sta in questo momento soffrendo come un cane, è malato o ha fame, è cosa che ci riguarda tutti. Ci deve riguardare tutti, perché ignorare la sofferenza di un uomo è sempre un atto di violenza, e tra i più vigliacchi.
L'infermità fa dolce la salute, il male il bene, la fame la sazietà, la fatica il riposo.
Com'è serio il goloso quando esorta l'affamato a tollerare i morsi della fame.
Dobbiamo riconoscere che non può esserci speranza alcuna di gratificare i sensi in modo permanente. Nel migliore dei casi, la felicità che deriviamo dalla consumazione di un buon pasto può durare solo fino alla prossima volta che siamo affamati.
Il cacciatore deve essere sempre un po' affamato, perché la fame rende più acuti i sensi.
La malattia rende la salute piacevole e buona, la fame la sazietà, la fatica il riposo.