I governi diventano liberali solo quando vi sono costretti dai cittadini.
Non appena la libertà economica che l'economia di mercato concede ai suoi membri è rimossa, tutte le libertà politiche e le carte dei diritti diventano inganno.
L'economia di mercato non rispetta le frontiere politiche. Il suo campo d'azione è il mondo intero.
Lo Stato è, se correttamente amministrato, il fondamento della società, della cooperazione e della civiltà umane. Esso è lo strumento più benefico e utile negli sforzi dell'uomo per promuovere la felicità e il benessere umani. Ma è soltanto uno strumento e un mezzo, non il fine ultimo.
Ciò che la gente rifiuta non è la burocrazia come tale, quanto piuttosto l'intrusione di essa in tutte le sfere della vita e delle attività umane.
Ogni nazione ha il governo che si merita.
Un governo espresso da un Parlamento così povero di conoscenze specifiche non precede le situazioni, ne è trascinato.
Il governo agisce solo se sotto pressione.
La rivoluzione, se vuol resistere, deve restare rivoluzione. Se diventa governo è già fallita... dovunque la rivoluzione ha cessato di essere permanente, là è ritornata la tirannia.
Sentendola parlare mi sembrava di essere a Ballarò.
Il governo dell'uomo da parte dell'uomo, sotto qualsivoglia nome si mascheri, è oppressione; la più alta perfezione della società si trova nell'unione dell'ordine e dell'anarchia.
Un governo grande abbastanza per darti tutto ciò che desideri, è forte abbastanza per portarselo via tutto.
Il governo non deve essere guidato dall'eccitazione temporanea, ma dalla sobrietà del pensiero.
L'universo non ha mai avuto senso; sospetto che sia stato costruito tramite un appalto governativo.
Tutti i popoli sono per la pace, nessun governo lo è.