L'amore è la conquista di colui che ama di meno, su quello che ama di più...

Maksim Gorkij
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La nostra interpretazione

L’immagine proposta mette in luce un lato duro e disincantato del sentimento amoroso. Nel rapporto tra due persone emerge spesso un disequilibrio: c’è chi si espone di più, chi investe maggiormente in termini di emozioni, dedizione, vulnerabilità, e chi invece mantiene una certa distanza, un margine di riserva. In questa dinamica, paradossalmente, la posizione più forte non appartiene a chi sente di più, ma a chi è meno coinvolto. Chi ama di meno ha più controllo, può dettare tempi e confini, può allontanarsi con minore sofferenza, e di conseguenza esercita una forma di potere sull’altro. L’amore, in questa visione, non è un patto paritario ma una tensione tra due forze diverse, dove il legame si trasforma quasi in una strategia di conquista. L’idea romantica di un sentimento perfettamente reciproco viene messa in crisi: si insinua il sospetto che, nelle relazioni, il vero rischio lo corra sempre chi ama di più, perché è proprio lui a perdere libertà, lucidità e capacità di proteggersi dal dolore. Ne deriva un affresco amaro e realistico dei rapporti affettivi, in cui la misura dell’amore non coincide con la serenità, ma con la vulnerabilità e la possibilità di essere feriti.

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