La migliore elemosina è quella che quando la mano destra dà, la sinistra non lo sa.
È giusto chi mantiene le sue promesse quando ne fa una ed è paziente nelle tribolazioni, e nelle avversità e nel momento di disagio.
Nessuno di voi è un vero credente se non desidera per suo fratello ciò che desidera per se stesso.
Non dirmi quanti anni hai, o quanto sei educato e colto, dimmi dove hai viaggiato e che cosa sai.
Il lavoro è amore reso visibile. Se non potete lavorare con amore ma solo con disgusto, meglio allora che l'abbandoniate andandovi a sedere al cancello del tempio per ricevere l'elemosina da chi lavora con gioia.
Fa un cattivo servigio al mendicante chi gli dà da bere e da mangiare.
Devi diventare bravo in una di queste due cose: seminare in primavera o chiedere l'elemosina in autunno.
Siamo sempre mendicanti, anche nella fede.
Il piacere dell'elemosina è un piacere altezzoso e immorale, il piacere del ricco che si compiace della propria ricchezza, del potere, e del confronto tra la propria importanza e quella del mendico.
Quando fai l'elemosina, non sappia la tua sinistra quel che fa la tua destra.
La elemosina anziché sollevare dalle necessità gli accattoni li mantiene nel vizio.
L'elemosina avvilisce tanto chi la riceve quanto chi la fa.
E mentre anche se costretto a chiedere la carità un uomo può essere e rimanere libero, nessuno mai può essere libero se costretto ad essere simile agli altri.
Fare l'elemosina a un uomo nudo, per strada, non esaurisce gli obblighi dello Stato, che deve assicurare a tutti i cittadini la sopravvivenza, il nutrimento, un vestire dignitoso, e un modo di vivere che non contrasti con la sua salute.