Chi fa un'offerta a un morto, a quello non da nulla e toglie a sé stesso.— Publilio Siro
Chi fa un'offerta a un morto, a quello non da nulla e toglie a sé stesso.
L'uomo paziente e forte si rende felice da solo.
La concordanza rende efficaci anche i soccorsi di poca importanza.
Non duole la ferita che ci si procura quando si vince.
C'è grande differenza tra l'essere e il sembrare saggio.
È bella la morte quando pone fine a una brutta vita.
Certi uomini di cattivo cuore credono di riconciliarsi con il cielo quando danno una elemosina.
Se non riuscite a lavorare con amore, ma solo con disgusto, è meglio per voi lasciarlo e, seduti alla porta del tempio, accettare l'elemosina di chi lavora con gioia.
La religione cattolica è un'istruzione a elemosinare il cielo, visto che sarebbe troppo incomodo guadagnarselo. I preti sono gli intermediari di questa elemosina.
Si fa l'elemosina, per levarsi d'innanzi il miserabile che la chiede.
La migliore elemosina è quella che quando la mano destra dà, la sinistra non lo sa.
Diffido dell'elemosina che non costa e che non duole.
Il napoletano non chiede l'elemosina, ve la suggerisce.
Attraverso l'esercizio della solitudine si coltiva la dignità: trovo estremamente più dignitoso chiedere l'elemosina che fare le scarpe al proprio collega in ufficio.
Il vero accattone è l'unico solo e vero re.
Girava dappertutto chiedendo elemosine con un piattino di rame. Gli davano molto, ma lui voleva di più, perché il tempio doveva avere una campana i cui rintocchi riportassero a galla gli annegati. Supplicò tanto, che perse la voce. Le sue ossa cominciarono a riempirsi di rumori.