La medicina è un compendio degli errori successivi e contraddittori dei medici.— Marcel Proust
La medicina è un compendio degli errori successivi e contraddittori dei medici.
Disperare è il più grande dei nostri errori.
Ma un fascino non si travasa.
Ho sempre onorato quelli che difendono la grammatica o la logica. Ci si rende conto, cinquant'anni dopo, che hanno scongiurato grandi pericoli.
Viviamo di solito nell'abitudine, con il nostro essere ridotto al minimo. Le nostre facoltà restano addormentate, riposando sui guanciali dell'abitudine: essa sa quello che c'è da fare e non ha bisogno di loro.
Gli interessi della nostra vita sono così molteplici, che non di rado, in una stessa circostanza, le basi di una felicità che ancora non esiste sono piantati accanto all'aggravarsi di un dispiacere di cui stiamo soffrendo.
Il medico esercita su di me un doppio effetto dal quale non so difendermi: mi spaventa e non mi rassicura. Se mi dice: "Lei ha la tal malattia", gli credo. Se mi dice: "La guarirò", non gli credo più.
Non c'è medicina per quello che ho.
I medici più pericolosi sono quelli che, da attori nati, imitano con perfetta arte di illusione il medico nato.
Avere animo eguale è medicina al male.
La medicina è anche una professione di morte, medicina e "medicidio".
La medicina dovrebbe studiare piuttosto il modo di far cessare il dolore, che la malattia; più di far meno patire, che di far molto vivere.
L'arte della medicina consiste nel divertire il paziente mentre la natura cura la malattia.
Medico: Uno a cui affidiamo le nostre speranze quando malati e i nostri cani quando sani.
Oh dottore! Temevo che non riuscisse ad arrivare e che io sarei dovuto morire senza il suo aiuto.
Un uomo, quando è ammalato, riconosce il medico dal suo passo; ma quando è ristabilito, non riconosce neppure la sua faccia.