A volte per i morti si fanno cose che non si sarebbero fatte per i vivi.— Marcel Proust
A volte per i morti si fanno cose che non si sarebbero fatte per i vivi.
Il tempo è elastico perché dilatato dalla passione.
Per scrivere quel libro essenziale, l'unico libro vero, un grande scrittore non ha, nel senso comune della parola, da inventarlo, in quanto esiste già in ciascuno di noi, ma da tradurlo. Il dovere e il compito d'uno scrittore sono quelli d'un traduttore.
Ho orrore dei tramonti di sole, è romantico, fa tanto opera.
Accade così per tutti i grandi scrittori: la bellezza delle loro frasi è imprevedibile come la bellezza di una donna che ancora non conosciamo.
Per molto tempo sono andato a dormire presto. A volte, appena spenta la candela, i miei occhi si chiudevano così subitamente che non avevo nemmeno il tempo di dirmi: «Mi addormento» e, mezz'ora dopo, il pensiero che era tempo di cercare il sonno mi svegliava.
Noi diciamo la morte per semplificare, ma ce ne sono quasi quante le persone.
La morte non ha sempre le orecchie aperte ai voti e alle preghiere dei singoli eredi; e si ha il tempo di fare i denti lunghi, quando, per vivere, s'aspetta la morte di qualcuno.
Vorrei andare a Limbiate al vecchio cimitero. La morte mi consola sempre. Credo in Dio e sento la sua pace.
Poi c'hai del sangue mio sete si ardente, E perchi'io mora, o Morte acerba e ria, Sei mossa per ferir la donna mia, Col velenoso stral fiero e pungente.
Essere morti significa svegliarsi dalla parte sbagliata dei propri sogni.
Quando verrà l'ora di morire non voglio perderne neanche un attimo: si muore una volta sola.
La vita fa l'analisi, la morte si incarica della sintesi.
Viviamo forse noi uomini per abolire la morte? No, viviamo per temerla e poi amarla e appunto per amor suo questo nostro po' di vita arde talvolta di luce così bella per qualche istante.
Non avere paura della morte, fa meno male della vita.
Darei la vita per non morire.