In confronto alla morte, l'amore è una faticosa faccenda infantile, sebbene gli uomini credano più nell'amore che nella morte.
Quello che identifichiamo come la nostra sensibilità è solo la più alta evoluzione del terrore di un agnello al suo sacrificio. Soffriamo per nulla. Il nostro desiderio di morte è la nostra sola vera tragedia.
L'amicizia è tutto. L'amicizia vale più del talento. Vale più del governo. L'amicizia vale tanto quanto la famiglia.
La vita è una vicenda comica e non vi è nulla di più divertente dell'amore che vive nel tempo.
Le donne dolci hanno sempre teso degli agguati agli uomini: nella culla, in cucina, in camera da letto. E sulle tombe dei figli, il luogo migliore per non cercare una scusa onde implorare pietà.
Essere felici è amare ed essere amati.
L'amore è una esperienza attraverso la quale tutto il nostro essere viene rinnovato e rinfrescato, come accade alle piante quando la pioggia le bagna dopo la siccità.
Le mie labbra le vorresti su di te. Si aprono e ti leccano lasciando gloss trasparente sulla tua pelle... E tanti occhi nei miei così per poco. Ti regalerei la mia lingua per tanti occhi nei miei. Per questo perdermi veloce che riscalda i miei pensieri. Così provo amore.
Ancor sempre, contro l'amore è d'aiuto, nella maggioranza dei casi, quell'antico radicale rimedio: esser riamati.
Gli assetati d'amore sono tutti così simili tra loro, che per studiarli ne basta uno. Ancora piú semplice: se quell'uno siamo noi.
Amare è trovare la propria ricchezza al di fuori di se stessi.
La comunicativa, l'arte di parlarsi e dire con chiarezza ciò che si intende e si sente, di ascoltare l'altro ed essere sicuri di aver capito bene, è la capacità principale per creare e mantenere un rapporto d'amore.
Non c'è erba che possa guarire l'amore.
La più grande gioia che può dare l'amore è la prima stretta di mano della donna amata.
Questo animale che chiamiamo Amore, per il più suole assalire colui ch'ha poco da pensare e manco da fare.
Occorre consacrare la nostra vita ad acquistare lo spirito dell'infanzia, o a recuperarlo, se l'abbiamo conosciuto, poiché è un dono dell'infanzia che, per lo più, non sopravvive all'infanzia.
Mia soltanto è la patria della mia anima. Vi posso entrare senza passaporto e mi sento a casa; essa vede la mia tristezza e la mia solitudine ma non vi sono case: furono distrutte durante la mia infanzia, i loro inquilini volano ora nell'aria in cerca di una casa, vivono nella mia anima.
La vita è l'infanzia della nostra immortalità.
Nessuno è diventato attore perché ha avuto un'infanzia felice.
L'infanzia non ha tempo. Man mano che gli anni passano bisogna conservarla e conquistarla, nonostante l'età.
Non arrivavano in molti fino a trent'anni. La vecchiaia era un privilegio di alberi e pietre. L'infanzia durava quanto quella dei cuccioli di lupo. Bisognava sbrigarsi, fare in tempo a vivere prima che tramontasse il sole, prima che cadesse la neve.
Fare un film significa migliorare la vita, sistemarla a modo proprio, significa prolungare i giochi dell'infanzia.
Nell'infanzia di tutti i popoli, come in quella dei singoli individui, il sentimento ha sempre preceduto la riflessione ed è stato il suo primo maestro.
La Juventus è come una malattia che uno si trascina dall'infanzia. Alla lunga ci si rassegna.
Quando l'infanzia muore, i suoi cadaveri vengono chiamati adulti ed entrano nella società, uno dei nomi più garbati dell'inferno. Per questo abbiamo paura dei bambini, anche se li amiamo: sono il metro del nostro sfacelo.
La morte è il modo che la natura ha di dirti che devi rallentare.
La morte è la porta che tutti noi dobbiamo attraversare, ed è questo nostro io spirituale che, abbandonato il corpo fisico, ci farà continuare a vivere, a imparare e a crescere mentre proseguiamo.
Il mondo è un albergo, e la morte la fine del viaggio.
La pena di morte, così come la si applica, è una disgustosa macelleria, un oltraggio inflitto alla persona e al corpo.
Chi non vuole morire non vuole vivere.
La morte è la curva della strada, morire è solo non essere visto.
Molte persone muoiono a venticinque anni e non vengono sepolti fino a quando non ne hanno settantacinque.
Il pensiero della morte ci inganna, perché ci fa dimenticare di vivere.
La morte: un punto o una virgola?
Il primo sintomo della morte é la nascita.
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