Cammino e ripenso a te, questa notte, come fossi qui, a cosa mai io salverei, meglio niente o forse tutto.— Marco Mengoni
Cammino e ripenso a te, questa notte, come fossi qui, a cosa mai io salverei, meglio niente o forse tutto.
Mai avrei pensato che proprio lei fosse la gioia, il tormento e tutta la forza che sento in me.
La notte è davvero il momento migliore per lavorare. Tutte le idee sono lì per essere tue perché tutti gli altri dormono.
È di notte che è bello credere alla luce.
La sera bisogna uscire, girare, mangiarsi la notte, perdersi nella merda della periferia e capire che solo la notte con i suoi accordi e le sue note improbabili ti può far capire qualcosa. La notte che ti costringe a un duello tra la tua vita e tutta l'altra vita.
Datemi il silenzio e sfiderò la notte.
So poco della notte ma la notte sembra sapere di me, e in più, mi cura come se mi amasse, mi copre la coscienza con le sue stelle. Forse la notte è la vita e il sole la morte. Forse la notte è niente e le congetture sopra di lei niente e gli esseri che la vivono niente.
Ci si trascina di notte per le vie e si parla tra sé. Il dialogo alligna di giorno e risuona dei suoi traffici ignobili. Di notte si monologa. Come dei re.
Con questa filosofia l'animo mi s'aggrandisse, e me si magnifica l'intelletto. Però, qualunque sii il punto di questa sera ch'aspetto, si la mutazione è vera, io che son ne la notte, aspetto il giorno, e quei che son nel giorno, aspettano la notte.
Sembrava come se le strade fossero assorbite dal cielo, e la notte erano tutta in aria.
E ora non piangere perché presto la notte finirà con le sue perle stelle e strisce in fondo al cielo e ora sorridimi perché presto la notte se ne andrà con le sue stelle arrugginite in fondo al mare.
L'uomo nella notte accende a se stesso una luce quando la sua vista è spenta; però da vivo è a contatto con il morto, da sveglio è a contatto con il dormiente.