Ci si crede puri finché si disprezza quel che non si desidera.— Marguerite Yourcenar
Ci si crede puri finché si disprezza quel che non si desidera.
Ogni coincidenza ha del miracoloso.
Non ho l'impressione che l'Eterno sia morto, qualunque nome si voglia dare all'Ineffabile. Muoiono soltanto le forme, sempre limitate, che l'uomo dà a Dio.
Le cose, nella vita, non sono mai troppo precise; ed è mentire dipingerle nude, poiché non le vediamo mai se non in una nube di desiderio.
Quel che hanno di più difficile i periodi difficili della vita è che essi si ripetono.
Come sarebbe stato scialbo essere felici!
Il poco pare molto per chi si accontenta: infatti, i desideri modesti controbilanciano la scarsità di ricchezza.
È il desiderio che spinge la maggior parte degli uomini a raccontare cose, non come esse sono in realtà, ma come si vorrebbe che fossero, nella speranza che sia molto più facile farsi conoscere attraverso storie di spettri che non raccontano fatti reali.
Infine si ama il proprio desiderio, e non quel che si è desiderato.
Diciamo male che il tal desiderio è stato soddisfatto. Non si soddisfano i desideri, conseguito che abbiamo l'oggetto, ma si spengono, cioè si perdono ed abbandonano per la certezza acquistata di non poterli mai soddisfare.
Per chi ha un desiderio impellente anche l'essere solleciti sembra ritardo.
Per qualche perversa ragione, è spesso più divertente desiderare qualcosa che averlo.
Io desidero il mio desiderio, e l'essere amato non è altro che il suo accessorio.
Non serve tanto il desiderio di credere quanto quello di scoprire, che è esattamente il suo opposto.
Fin quando l'uomo non ha dominato il desiderio, non ha dominato nulla. E non lo domina quasi mai.
Niente il desiderio ama più di ciò che è proibito.