Non patisce mancanza chi non sente desiderio.— Marco Tullio Cicerone
Non patisce mancanza chi non sente desiderio.
La salute del popolo sia la suprema delle leggi.
Chiunque può sbagliare; ma nessuno, se non è uno sciocco, persevera nell'errore.
Bisogna cercare di impedire tra amici le lacerazioni, ma, se si verificano, bisogna comportarsi in modo che la fiamma dell'amicizia sembri essersi consumata da sola, e non che sia stata soffocata.
La storia è testimone dei tempi, luce della verità, vita della memoria, maestra della vita, nunzia dell'antichità.
Nulla che sia del tutto nuovo è perfetto.
Non è il meglio per gli uomini che si realizzi quanto essi desiderano.
I desideri smodati sono fonte di sofferenza, e la felicità della vita comincia solamente dove essi finiscono.
Non desiderando nulla, si possiede tutto.
Ci si rallegra dei desideri che si realizzano per altri, specialmente se noi stessi non siamo intervenuti in alcun modo: come se ci fossero chissà dove una benevolenza e un udito invisibili.
Il desiderio è una specie di serpe prodigioso, che quanto s'accorcia di dietro, tanto s'allunga dinanzi.
I desideri sono come i gradi di una scala che quanto più tu la sali e tanto meno contento ti trovi.
Per sentirsi, non diremo sicuri, ma coraggiosi e tranquilli lungo le vie della vita, giova desiderar poco e sperar anche meno.
Non è difficile stancarsi di vivere. Difficile è stancarsi di desiderare.
La gente accetta di adattare i propri desideri, farseli snaturare e indirizzare su oggetti, su automobili e vestiti e apparecchi elettronici e giocattoli inutili che servono a far dimenticare cosa è diventato il mondo.
L'aver desideri smoderati è da fanciullo, non da uomo.