Un giornalista non si deve schierare. I giornalisti hanno una funzione simile a quella dei giudici.— Mario Giordano
Un giornalista non si deve schierare. I giornalisti hanno una funzione simile a quella dei giudici.
Credo che siamo alla vigilia di una rivoluzione dell'informazione. E bisogna essere pronti a cogliere tutti i fermenti di novità. Alla base della rivoluzione ci sarà l'interattività.
I giornali sono pieni di sacrifici umani: li inscatolano, li rendono accettabili per i lettori; in un certo senso li ritualizzano. La cronaca è un bollettino di esecuzioni.
I giornalisti seguono e descrivono gli eventi. Naturalmente è sbagliato quando magari cercano di crearli in laboratorio, perché poi questi influenzino i processi. Non è compito del giornalista. Il compito del giornalista è quello di raccontare la realtà, fornire un servizio ai propri lettori.
Per un giornalista un essere umano è un oggetto avvolto nella pelle.
Non invento i miei libri: saccheggio storie dai giornali o ascolto con orecchio attento le vicende degli amici. Da questi spunti poi i miei personaggi emergono da soli, con naturalezza.
Ormai è consenso comune che il popolo italiano non legge i giornali, li ripassa; ch'egli non sa che farne degli articoli di fondo, poiché gli basta il notiziario.
Un buon giornale è una nazione che parla a se stessa.
Una ragazza delle medie una volta mi scrisse: perché sui giornali si parla solo delle cose che succedono e mai della vita? Anche la vita succede.
Una grande quantità di cattivi scrittori vive unicamente della stoltezza del pubblico, che non vuol leggere se non ciò che è stato stampato il giorno stesso: sono i giornalisti.
Il pettegolezzo diverte solo noi giornalisti: ce la cantiamo e ce la suoniamo.
Ma una notizia un po' originale non ha bisogno di alcun giornale come una freccia dall'arco scocca vola veloce di bocca in bocca.