La danza è un canto del corpo, sia esso di gioia o di pena.
I più grandi ballerini non sono grandi per il loro livello tecnico, sono grandi per la loro passione.
La danza è scoperta, scoperta, scoperta.
Le nostre braccia hanno origine dalla schiena perchè un tempo erano ali.
Non danziamo con i piedi: danziamo con le ovaie, con l'utero, e con tutto il corpo e l'anima.
Ogni giorno si deve ballare, anche se solo nel pensiero.
È la danza più dolce che io abbia mai ballato, ciò che sento è la musica che mi scorre nelle vene, è fatta delle notti, del mare, dei campi, del profumo dell'asfalto quando piove.
I ballerini possono realizzare l'impossibile e tutti vorremmo essere come loro. Pagati poco, belli, vulnerabili, espressivi: sembrano farfalle. E hanno piedi nodosi, che spesso dicono più di tanti discorsi, portandoci dalla realtà in un'altra dimensione.
Un ballerino danza, perché il suo sangue danza nelle vene.
Danzare è riempire un vuoto, è tacere l'essenza di un grido? E' la vita dei nostri astri rapidi presa al rallentatore.
L'armonia nel corpo, il suo controllo. Ho iniziato a comprendere perché la danza sia la linfa vitale delle religioni, la serie rituale di movimenti il primo dio del mondo.
I danzatori sono i messaggeri degli dei.
Uno come Michael Jackson era un punto di riferimento anche per chi fa danza classica.
La danza rappresenta nessuna cosa, ma ogni cosa.
Non sono una cantante che non canta più, un'attrice che non recita più, una ballerina che non danza più. Non ho ruolo. L'unica cosa che mi sta a cuore è lasciare come testamento ai miei nipoti solo bei ricordi.