La danza è un canto del corpo, sia esso di gioia o di pena.
I più grandi ballerini non sono grandi per il loro livello tecnico, sono grandi per la loro passione.
La danza è scoperta, scoperta, scoperta.
Non danziamo con i piedi: danziamo con le ovaie, con l'utero, e con tutto il corpo e l'anima.
I danzatori sono i messaggeri degli dei.
Sono nata in riva al mare. La prima idea del movimento e della danza mi è venuta di sicuro dal ritmo delle onde.
Cantate e danzate insieme e siate felici, ma fate in modo che ognuno di voi sia anche solo, come sono sole le corde di un liuto, sebbene vibrino alla stessa musica.
Il nostro corpo crea il pensiero e la danza è il suo linguaggio.
I ballerini possono realizzare l'impossibile e tutti vorremmo essere come loro. Pagati poco, belli, vulnerabili, espressivi: sembrano farfalle. E hanno piedi nodosi, che spesso dicono più di tanti discorsi, portandoci dalla realtà in un'altra dimensione.
La danza è il linguaggio nascosto dell'anima.
La danza è un atto di fede e un atto di amore. Si tratta di una preghiera individuale o di gruppo, profana o sacra.
Ci sono momenti in cui la semplice dignità di un movimento può sostituire degnamente una montagna di parole.
Il mio gesto di esultanza è un passo di danza giamaicano che ho personalizzato. Significa "To the world", dalla Giamaica a tutto il mondo. E' venuto per caso però ha attecchito: ho visto anche dei bambini giapponesi che lo facevano.
Nell'arte della danza, i movimenti dei corpi non hanno nessun fine.
La terra gira e non cade. La trottola gira e non cade. Quello che gira non cade. Così a volte credo che nella danza non ci sia la morte. Che dio è il danzante.