La danza è una canzone del corpo. Sia essa di gioia o di dolore.
Danzare sembra affascinante, semplice, incantevole. Ma il cammino verso il paradiso della realizzazione non è meno complesso di tutti gli altri. C'è una fatica così grande che il corpo grida, persino nel sonno. Ci sono momenti di completa frustrazione, ci sono piccole morti quotidiane...
Le nostre braccia hanno origine dalla schiena perchè un tempo erano ali.
I più grandi ballerini non sono grandi per il loro livello tecnico, sono grandi per la loro passione.
I danzatori sono i messaggeri degli dei.
La danza è l'eterno risorgere del sole.
Danzare in tempo di guerra, è come sputare in faccia al diavolo.
La danza è poesia perché il suo fine ultimo è esprimere sentimenti, anche se attraverso una rigida tecnica. Il nostro compito è quello di far passare la parola attraverso il gesto.
Ci vuole un'atleta per danzare, ma ci vuole un'artista per diventare una danzatrice.
L'unica storia è la storia della musica: un ballo al chiaro di luna.
La danza è la più sublime, la più commovente, la più bella di tutte le arti, perché non è una mera traduzione o astrazione dalla vita, è la vita stessa.
La danza, secondo un autorevole marcheur è un movimento ritmico degno di miglior causa.
Mia madre mi disse che io ho cominciato a danzare prima ancora di nascere. Pare che sentisse i miei piedini che tamburellavano per mesi dentro di lei.
La performance tecnica è nulla in sé, la danza inizia quando si mette l'anima.
L'espressione più vera di un popolo è nella sua danza e nella sua musica. I corpi non mentono mai.