Il successo non è uno dei nomi di Dio.— Martin Buber
Il successo non è uno dei nomi di Dio.
Per sfuggire alla responsabilità della vita che si è vissuta, l'esistenza viene trasformata in un congegno di nascondimento.
La vera battaglia non è fra Est e Ovest, o capitalismo e comunismo, ma fra educazione e propaganda.
Tutta la realtà è un agire cui io partecipo senza potermi adattare a essa. Dove non v'è partecipazione non v'è nemmeno realtà. Dove v'è egoismo non v'è realtà.
La partecipazione è tanto più completa quanto più immediato è il contatto del Tu. È la partecipazione alla realtà che fa l'Io reale; ed esso è tanto più reale quanto più completa è la partecipazione.
Non accontentanti di fare solo il tuo dovere. Fai più del tuo dovere. È il cavallo che finisce in testa per un'incollatura che vince la gara.
Il mio successo si è solo evoluto dal lavorare sodo all'opportunità a portata di mano ogni giorno.
Il successo ha fatto di molti uomini dei falliti.
La ragione è di chi ha successo.
Nulla ha successo quanto l'apparenza del successo.
Il successo dipende da se stessi.
Colui che conosce il proprio obiettivo si sente forte; questa forza lo rende sereno; questa serenità assicura la pace interiore; solo la pace interiore consente la riflessione profonda; la riflessione profonda è il punto di partenza di ogni successo.
Non esistono tiri imparabili. Sono errori di posizione in previsione del tiro.
Chi ruba ai morti è un ladro malvagio, oppure un autore di successo.
Molte persone rinunciano giusto quando stanno per avere successo. Esse smettono sulla linea dei cento metri. Abbandonano all'ultimo minuto di gioco, a un piede dall'arrivo alla base vincente.