L'angoscia è la disposizione fondamentale che ci mette di fronte al nulla.
Ormai solo un dio ci può salvare.
Quella che è stata la funzione della filosofia fino ad oggi è stata ereditata dalle scienze. La filosofia si dissolve in singole scienze: la psicologia, la logica, la politologia.
Se prendo la morte nella mia vita, la riconosco, e l'affronto a viso aperto, mi libererò dall'angoscia della morte e dalla meschinità della vita - e solo allora sarò libero di diventare me stesso.
Il linguaggio è la casa dell'essere e nella sua dimora abita l'uomo.
La speranza è una virtù, virtus, una determinazione eroica dell'anima. La più alta forma della speranza è la disperazione vinta.
Il brigantaggio non è che un accesso di eroica follia, e di ferocia disperata: un desiderio di morte e distruzione, senza speranza di vittoria.
Può anche succedere che una sera, a causa dello sguardo attento di qualcuno, si provi il bisogno di comunicargli, non la propria esperienza, ma semplicemente un po' di quei particolari disparati legati da un filo invisibile che minaccia di spezzarsi e che chiamiamo il corso di una vita.
I miei insuccessi, la mia disperazione, la mia ignoranza e le mie incapacità sono il buio in cui io sono stato seminato allo scopo di maturare.
La costanza e la fedeltà non meritano che disperazione e abbandono.
Solo sulle salde fondamenta di un'inflessibile disperazione si può d'ora innanzi costruire l'edificio dell'anima.
Tutti hanno coraggio più che a sufficienza per sopportare le afflizioni altrui.
Il silenzio è l'ultimo sforzo dell'anima ricolma, che non può più dire nulla.
Quando si è innamorati, basta un niente per essere ridotti alla disperazione o per toccare il cielo con un dito.
Quando il dolore si trasforma in disperazione l'educatore deve offrire la sua capacità di ascolto, il suo conforto, la sua parola. Esserci.