La filosofia è ontologia universale e fenomenologica.
La grandezza dell'uomo si misura in base a quel che cerca e all'insistenza con cui egli resta alla ricerca.
La filosofia è alla fine.
Caos è il nome che indica un peculiare pre-oggetto del mondo nella sua totalità e del signoreggiare cosmico.
Quella che è stata la funzione della filosofia fino ad oggi è stata ereditata dalle scienze. La filosofia si dissolve in singole scienze: la psicologia, la logica, la politologia.
Ciò che è veramente inquietante non è che il mondo si trasformi in un completo dominio della tecnica. Di gran lunga più inquietante è che l'uomo non è affatto preparato a questo radicale mutamento del mondo.
Se leggiamo ancora le opere della filosofia antica e moderna non è per il contenuto di verità ma per l'emozione estetica che le loro teorie dischiudono ai nostri interrogativi sull'esistenza: tutta la storia filosofica è storia fantastica, tutti i sistemi sono romanzi.
L'atto filosofico per eccellenza è scoprire un problema in ogni soluzione.
Il filosofo non riposa - non vive quoquo modo secondo i dettami del rito questa vita, nella speranza d'un'altra eterna in Dio, ma vuole la sua propria vita libera - la vita della conoscenza.
Gli uomini diventano filosofi perché sono dotati della capacità di meravigliarsi.
I filosofi superficiali sono la rovina dell'arte.
Non c'è mai stato un filosofo che potesse sopportare pazientemente il mal di denti.
La filosofia è la musica più grande.
Tutta la storia della filosofia occidentale non è che una serie di note a margine su Platone.
La filosofia è una battaglia contro l'inganno della nostra intelligenza per mezzo del significato del linguaggio.
I filosofi hanno solo interpretato il mondo in vari modi; ma il punto ora è di cambiarlo.