Fino ai quarant'anni l'uomo è folle; quando poi inizia a riconoscere la sua follia, la vita è già passata.— Martin Lutero
Fino ai quarant'anni l'uomo è folle; quando poi inizia a riconoscere la sua follia, la vita è già passata.
Chi non ama vino, donna e canzone per tutta la vita rimane un buffone.
La medicina crea persone malate, la matematica persone tristi e la teologia peccatori.
Il mondo è come un contadino ubriaco. Non fai in tempo ad aiutarlo a montare in sella da una parte che subito cade dall'altra.
La superstizione, l'idolatria e l'ipocrisia percepiscono ricchi compensi, mentre la verità va in giro a chiedere l'elemosina.
Sono stato abbastanza fortunato di essere arrivato fin qui e mi rendo conto ora, a quasi cent'anni, di avere una voce molto particolare. Sono davvero fortunato.
Nella comunicazione l'uso consapevole o meno del senso della misura si chiama prossemica.
La ricerca dell'assoluto, di ciò che ci fa uomini, è un processo individuale, un percorso solitario. Questo non significa che non bisogna misurarsi con gli altri, ma è necessario farlo solo dopo aver raggiunto punti saldi, valori incrollabili.
Un popolo esiste soltanto in virtù della coscienza che ha della propria esistenza. Ci sono trecento milioni di cinesi; ma non lo sanno. Finché non si saranno contati, non conteranno.
Sai cosa ero, puoi vedere ciò che sono: cambiami, cambiami!
Chi voglia varcare senza inconvenienti una porta aperta deve tener presente che gli stipiti sono duri.
Il suo dolore era stato maggiore del mio. Quel dolore delinea il confine che ci separa. La sua morte mi ha insegnato a guardarmi dentro e a mantenermi distante. Quel dono di consapevolezza mi ha salvato la vita.
La visione è l'arte di vedere le cose invisibili.
Quando l'ultimo albero sarà stato abbattuto, l'ultimo fiume avvelenato, l'ultimo pesce pescato, ci accorgeremo che non si potrà mangiare il denaro.
Tutte le influenze avverse e deprimenti possono essere superate, non con la lotta, ma coll'ergersi sopra di loro.