L'anarchia non è per i deboli.
La nevrosi moderna è cominciata con le scoperte di Copernico.
Oggi il consumatore è la vittima del produttore, che gli rovescia addosso una massa di prodotti ai quali deve trovar posto nella sua anima.
Caratteristica dello storico è la nonchalance con cui ti prende un individuo e te lo deposita in una tendenza, come una casa trascinata qua e là da un tornado.
Nella violenza ci dimentichiamo chi siamo.
Non c'è nulla di così alto a cui il forte non possa poggiare la propria scala.
Era una forza che noi associamo alle cose primitive, agli animali feroci e agli esseri che ci immaginiamo siano stati i nostri più lontani antenati: una forza selvaggia, feroce, viva, l'essenza della vita in quanto essa è la potenza del movimento.
Il segreto della forza sta proprio nel lasciar andare la presa.
Ah, è cosa eccellente possedere la forza d'un gigante, ma usarla da gigante, è tirannia!
Non c'è da attendersi che i re filosofeggino o che i filosofi diventino re, e neppure è da desiderarlo, perché il possesso della forza corrompe il libero giudizio della ragione.
Dio dona forza alla nostra debolezza, ricchezza alla nostra povertà, conversione e perdono al nostro peccato.
Conoscere la verità regala all'uomo la giusta forza. Qualunque sia la verità.
L'intelligenza non serve per fare i capi di Stato. La dote che conta, nei capi di Stato, è la forza. Il coraggio, l'astuzia, e la forza.
È nella debolezza che le persone chiedono le dittature e poteri concentrati al governo. Solo i forti possono essere liberi. E solo i produttivi possono essere forti.
L'uso della sola forza non ha che un effetto temporaneo. Può soggiogare per un po', ma non toglie la necessità di soggiogare di nuovo: e non si può governare una nazione che deve essere sempre riconquistata.