La frase di Massimo Gramellini evoca una metafora profonda dell'esistenza umana come un viaggio attraverso i meandri della natura. Attraversando la corrente tumultuosa del tempo, l'essere umano si incontra con sfide e momenti critici che lo costringono a fare scelte cruciali - bivi nella vita dove ogni decisione può cambiare il percorso futuro. Simultaneamente, le cascate rappresentano i grandi ostacoli o crisi di cui ci parla Gramellini, momenti in cui siamo sballottati e travolti da forze al di là del nostro controllo. Tuttavia, nonostante queste difficoltà, l'umanità continua a navigare verso un destino inevitabile: la fusione con qualcosa di più grande e indefinito - l'ocean infinito che simboleggia il misterioso fine della vita o forse semplicemente ciò che viene dopo. Questa citazione invita quindi al pensiero sulle sfide personali, sulla natura del tempo ed energia umana, ma anche sull'inevitabile destino di ogni essere vivente.