In politica, chi ha paure perde.— Matteo Renzi
In politica, chi ha paure perde.
Punto a far lavorare il governo, non a farlo cadere. Enrico ci ha chiesto un patto di coalizione e io sono d'accordo.
Il governo Letta deve lavorare per tutto il 2014.
Il cambio di governo non oscura i risultati di quello precedente.
Andare oltre la rottamazione significa avere il coraggio di dire poche cose, ma chiare, sui temi centrali della politica. Che non sono le grandi coalizioni e le larghe intese. Io ne individuo convenzionalmente cinque: l'Europa, la scuola, l'ambiente, il welfare, Internet.
Il grande dramma di una mancanza di una legge elettorale chiara è il fatto che impedisce al cittadino di dare una responsabilità e una colpa. Per questo governo non ci devono essere alibi, Se non riusciremo la responsabilità sarà mia. Questo non è un atto di coraggio, ma di lealtà.
I film che preferisco sono quelli in cui il protagonista perde tutto, ma arrivato sull'orlo del baratro fa un passo indietro e incomincia la rimonta.
Tre fallimenti denotano una forza insolita. Un debole non ha abbastanza fegato da fallire tre volte.
Il dubbio e la paura portano al fallimento. Quando pensi negativamente il tuo atteggiamento ti porta al fallimento. I pensieri si cristallizzano in abitudini e le abitudini si solidificano nelle circostanze.
Il cinema di genere è praticamente morto in Italia. Invece di incentivarlo si è fatto di tutto per affossarlo negli anni Novanta.
È fallita l'idea che un Paese si governa come un'azienda.
L'importante è imparare a sperare. Il lavoro della speranza non è rinunciatario perché di per sé desidera aver successo invece che fallire.
Un aspetto essenziale della creatività è non avere paura di fallire.
Ho imparato una verità che pochi conoscono: che l'arte largisce le sue consolazioni soprattutto agli artisti falliti.
Il cadere non esclude il librarsi. Dalla caduta sorge l'ascesa.
L'orecchio è aperto, e il cuore pronto;il peggio che puoi annunziarminon è che una sconfitta terrena:"Dimmi, il regno è perduto?"