Abbiamo l'ambizione di cambiare l'Italia, non di cambiare il governo.— Matteo Renzi
Abbiamo l'ambizione di cambiare l'Italia, non di cambiare il governo.
Cos'è stata la rottamazione? L'idea di riportare la politica in sintonia con il Paese. Di rimettere l'Italia dei Palazzi sui binari della quotidianità.
Punto a far lavorare il governo, non a farlo cadere. Enrico ci ha chiesto un patto di coalizione e io sono d'accordo.
Qualche certezza resta intatta. Fortunatamente o sfortunatamente, sia chiaro. Per esempio, la certezza che la sinistra italiana riesca a perdere le elezioni.
Da mesi leggo sui giornali che Renzi vuole il posto di Letta: se avessi ambizioni personali, avrei giocato un'altra partita, non mi sarei messo a candidarmi alla segreteria del Pd.
In politica, chi ha paure perde.
Molti governi sopravvivono grazie alla dieta mediterranea: sole, mare e tante insabbiature.
Il governo Letta deve lavorare per tutto il 2014.
Io vorrei rappresentare un Pd che rimette insieme una sinistra di governo che coltivi l'alternanza e un'idea di democrazia conflittuale e non accordista.
Sotto un governo che imprigiona chiunque ingiustamente, il vero posto per un uomo giusto è la prigione.
I dimostranti possono anche far sentire la loro voce, ma alla fine sono i governi a cambiare le sorti del mondo.
A chi consideri le faccende umane con occhio filosofico, nulla appare più sorprendente di come i molti siano governati dai pochi.
Il miglior governo è (naturalmente?) quello che attiva il meglio dell'intelligenza della nazione.
Dove son più di numero le leggi punitive che instruttive, è segno di mal governo; però ottima è quella di Gesù Cristo.
Io credo che ogni governo sia un male, dato che ogni governo deve necessariamente fare guerra alla libertà, e che il governo democratico sia per lo meno cattivo quanto quello espresso in altre forme.
Orwellianamente parlando, siamo un popolo di maiali, dunque è logico che ci governi il più maiale.