L'essenza di una tragedia, o anche di un dramma serio, è il risveglio spirituale, o la rigenerazione, dell'eroe.
Il cinema è solo una moda passeggera. È il dramma in lattina. Il pubblico vuole vedere attori in carne ed ossa sul palcoscenico.
A volte è solo uscendo di scena che si può capire quale ruolo si è svolto.
Il palco è lo strumento degli attori.
Io faccio del teatro, non della letteratura. E dal teatro tengo lontano tutto ciò che può danneggiarlo: i registi, i testi inutilmente intellettuali, gli scandali.
Il drammaturgo descrive gli uomini. Per farlo prende degli attori.
Il teatro è per il pubblico e il pubblico non può essere esclusivamente benestante e privilegiato.
Mi manca il tempo passato a fare le prove a teatro.
In un film l'imbecille non può fare che la parte di un imbecille, a teatro si può nascondere, in tv viene fuori subito.
Il teatro è il luogo dove cresci, dove riesci a porti quelle domande essenziali per il tuo lavoro, cosa che a cinema non puoi fare. Il cinema è il luogo delle risposte, non delle domande.
Più il teatro è stato prestigioso, più epico l'inseguimento, più la miseria della sala vuota divora.