Io non sono omosessuale, non sono eterosessuale, sono solo sessuale.
A parte mio marito, che potrebbe anche diventarlo un giorno, io vivo circondata da omosessuali. Per anni sono stati il mio sostegno, i miei amici, i miei figli adottivi e i miei confidenti.
La vita sarebbe stata senz'altro migliore in un mondo dove il sesso venisse considerato come qualcosa di naturale e non spaventoso, e gli uomini potessero amare gli uomini naturalmente, secondo la loro inclinazione, proprio con la stessa naturalezza con cui amano le donne.
Ho rispetto per gli omosessuali e i negri, purché i due fenomeni non si presentino contemporaneamente.
Lesbiche, gay, bisessuali e transgender americani sono nostri colleghi, insegnanti soldati, amici, i nostri cari e sono cittadini a tutti gli effetti, uguali a noi e meritano i diritti di cittadinanza. Questo include il matrimonio.
Nella società di oggi, un uomo forte è considerato un uomo di carattere. Una donna forte è considerata antipatica o omosessuale o tutte e due le cose insieme.
È una discussione in corso: c'è una componente genetica e una componente ambientale. Le varie combinazioni producono persone omosessuali più o meno risolte, più o meno felici, più o meno serene.
Essere omosessuali e dipendere poi da sessi del tuo stesso sesso mi sembra una contraddizione, come essere nati in un monastero e approfittarne per correre a farsi monaci.
L'omosessualità è irrelevante circa il problema dell'abuso sui minori.
In Italia l'omosessualità è accettata solo su un palco, nella realtà i gay vengono bastonati in piazza. Vorrei che questi artisti invece di mettersi il lucidalabbra facessero uscire il messaggio che si può vivere l'omosessualità, tabù in Italia, in maniera naturale.