La consapevolezza è una malattia.— Miguel de Unamuno
La consapevolezza è una malattia.
La peggiore intolleranza è quella di ciò che chiamano ragione.
L'unico modo di dare determinazione al mondo è quello di dargli la consapevolezza.
Chi viaggia molto non cerca posti nuovi, ma fugge da quelli vecchi.
L'uomo, per il semplice fatto di essere uomo, di aver coscienza di sé, è, in confronto all'asino o al granchio, un animale malato. La coscienza è malattia.
Il sogno di uno solo è l'illusione, l'apparenza; il sogno di due è già la verità, la realtà. Che cos'è il mondo reale se non il sogno di tutti, il sogno comune?
A lungo termine, si avrà successo solo se si sa perché si è riusciti.
Se isoliamo il pensiero randagio, il pensiero transitorio, il pensiero la cui origine è insondabile, allora cominciamo a capire che siamo regolarmente squilibrati, quotidianamente pazzi.
Capì di avere perso qualcosa che non sarebbe mai tornato... tutto ciò che era stato prima, ora non contava più nulla.
Il tempo (si sa) a volte vola come un uccello, a volte striscia come un verme: ma l'uomo sta particolarmente bene quando non si accorge nemmeno se passa veloce o lento.
Quando si consegue la calma interiore propria di una visione generale, l'essenziale si scinde dal non essenziale.
Riconoscere le nostre emozioni senza giudicarle o respingerle, abbracciandole con consapevolezza, è un atto di ritorno a casa.
È più facile dimostrare qualcosa quando sai già che è vero.
Perché per essere felici è necessario non saperlo?
Mi chiedo da solo: non me ne potevo accorgere per conto mio di esserci? Pare di no. Pare che ci vuole un'altra persona che avvisa.
Chiunque ha le qualità per eccellere almeno in una cosa. Semplicemente non riesce a tirarle fuori. Perché nelle mani di persone che non capiscono nulla finisce col distruggerle, queste qualità. Per questo la maggior parte delle persone non ottiene granché.