Milan Kundera offre una riflessione acuta e pragmaticamente ironica sulla naturale dualità dell'essere umano, sfidando l'idillia romantizzata che spesso si associa all'amore. Secondo il filosofo ceco, la passionalità emotiva non esclude né sottrae al corpo fisico le sue necessità e limiti biologici: mangiare è una funzione fondamentale della vita umana indipendentemente dall'ebbrezza dell'incontro amoroso. Questo brano critica l’idea romantizzata di unione completa tra mente, spirito ed esistenza fisico-bio-mentali durante la fase passionale del corteggiamento e iniziale attrazione amatoria; Kundera sottolineando come questi due aspetti della condizione umana (amore profondo per una persona speciale da un lato, le semplici necessità corporea dall'altro) vivano parallelamente senza necessariamente interagire armoniosamente.