Se ci sono tanti ingegni quante teste, ci sono tanti generi d'amore quanti cuori.
— Lev Tolstoj
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La nostra interpretazione
Lev Tolstoj, notando l'incalcolabile varietà umana e il conseguente spettro di emozioni che ciascuno individuo può manifestare verso gli altri esseri viventi con cui interagisce nel quotidiano corso della propria esistenza biografica ed emotiva, suggerirebbe all'interlocutore la presunta impossibilità nell'applicazione univoca di categorie o schemi predeterminati per descriverne l'estensività e profondità. In altre parole Tolstoj sottolinea come ogni cuoricino possiede una propria idea, prospettiva ed esperienza personale riguardo all'amore in quanto fenomenologia emotivo-mentale che può manifestarsi nei modi più diversificati tra loro e tuttavia ugualmente autentici. E' quindi nell'intreccio di tali singole visionari sperimentazioni individualistiche d'affetto, ciascuna dotata della propria specificità ontologica ed epistemologia interna alla quale la persona stessa attribuisce valore e significato che si costruisci un panorama amatorio collettivo pluralistico e aperto all'interpretazione.