Ho una nevrosi classica e ciò dà molta sicurezza al mio analista.— Mirco Stefanon
Ho una nevrosi classica e ciò dà molta sicurezza al mio analista.
Quando si prevede un anno di merda, i calendari è meglio farli con la carta igienica.
Ormai la Sanità è troppo politicizzata: ci sono terapie di destra e terapie di sinistra; solo il vecchio clistere è sempre fermo al centro!
L'Eternità è una perdita di tempo.
Per quanto basso sia un istinto è sempre a portata di mano.
So come vanno a finire le mie storie con le donne. Ormai quando incontro una bella ragazza non la invito più a cena: le pago direttamente gli alimenti!
Nevrotico: uno che può andare dal basso verso l'alto, e viceversa, senza mai toccare il mezzo.
Il nevrotico si isola dalla realtà perché la trova nel suo insieme o in una sua parte insopportabile.
Tutte le vere aspirazioni e tutte le tendenze del nervoso sottostanno alla dittatura della sua politica di prestigio, si aggrappano a qualsiasi pretesto per non risolvere i suoi veri problemi, e si rivoltano automaticamente contro lo sviluppo del senso sociale.
L'accettazione della nevrosi universale risparmia il compito di formarsi una nevrosi personale.
Né il medico né il paziente devono cullarsi nella speranza che l'analisi da sola basti ad eliminare la nevrosi. Sarebbe un inganno e un'illusione. In fin dei conti è sempre il fattore morale che opera la scelta tra malattia e salute.
La possibilità di dare un senso ai sintomi nevrotici mediante l'interpretazione analitica è una prova irrefutabile dell'esistenza o, se preferite, della necessità dell'ipotesi dei processi psichici inconsci.
Sia per la nevrosi sia per la psicosi si presenta non solo il problema della perdita di realtà, ma anche il problema di un suo sostituto.
Il nevrotico crede di poter star bene una volta guarito. In ciò consiste la sua nevrosi.
Ogni dispiacere nevrotico ha questa natura: è un piacere che non può essere avvertito come tale.