Se, come ci assicurano, è prevista la vita eterna, perché deve esserci la morte?— Nando Tonon
Se, come ci assicurano, è prevista la vita eterna, perché deve esserci la morte?
L'esigenza del credere è insopprimibile. Risponde a un bisogno di sicurezza quando a noi manca: e ciò capita spesso.
O si crede o non si crede. Il mistero rimane tale e forse un giorno, se esiste, lo sveleremo per intero. Post mortem.
In qualunque luogo ci sorprenda la morte in battaglia, che sia la benvenuta.
La morte che tanto temiamo e rifiutiamo interrompe la vita, non la elimina.
Davanti a uno che muore, la parola vivere suona oscena.
È strano come a volte il ricordo della morte sopravviva molto più a lungo della vita che essa ha rubato.
La morte produce qualcosa di piacevole: le vedove.
La morte, inevitabile termine a chi venne in vita, mai fu inutile a chi mal vive, e mai dannosa a chi visse bene.
Non puoi sapere dove ti attenda la morte: perciò aspettala dovunque.
All'ombra de' cipressi e dentro l'urne confortate di pianto è forse il sonno della morte men duro?
Un analfabeta morto un'ora fa sa più cose sull'universo di tutti gli scienziati messi insieme.
Nella vita l'unica cosa certa è la morte, cioè l'unica cosa di cui non si può sapere nulla con certezza.