Se, come ci assicurano, è prevista la vita eterna, perché deve esserci la morte?— Nando Tonon
Se, come ci assicurano, è prevista la vita eterna, perché deve esserci la morte?
O si crede o non si crede. Il mistero rimane tale e forse un giorno, se esiste, lo sveleremo per intero. Post mortem.
L'esigenza del credere è insopprimibile. Risponde a un bisogno di sicurezza quando a noi manca: e ciò capita spesso.
Il terrore della morte è dovuto all'incertezza di ciò che ci attende. La risposta è semplice e tranquillante: esattamente la medesima situazione di prima che fossimo.
Morrai non perché sei malato, ma perché vivi.
La morte, il più atroce di tutti i mali, non esiste per noi. Quando noi viviamo la morte non c'è, quando c'è lei non ci siamo noi.
Sì, prova un po' a negare la morte. È lei che ti nega, e basta!
Accetta la tua morte con una certa serietà, comunque. Chi ride andando a farsi giustiziare non è ben compreso, in genere, dalle meno progredite forme di vita, e ti daranno del pazzo.
È bella la morte quando pone fine a una brutta vita.
La morte è l'ultimo medico delle malattie.
La morte dei giovani è un naufragio, quella dei vecchi un approdare al porto.
L'interesse per la malattia e la morte è sempre e soltanto un'altra espressione dell'interesse per la vita.
Per tre giorni dopo la morte i capelli e le unghie continuano a crescere ma le telefonate calano progressivamente.