La sovranità del popolo è inalienabile.— Napoleone Bonaparte
La sovranità del popolo è inalienabile.
Il dolore ha certi limiti che non conviene oltrepassare.
Per gli stomaci vuoti non esistono né obbedienza né timore.
L'amicizia non è altro che un nome.
Siamo forti quando siamo risoluti e pronti a morire.
Lo splendore è un nulla senza la durata.
Il contrario di un popolo civilizzato è un popolo creatore.
Quelli che cercano di guidare il popolo possono farlo soltanto seguendo la plebe.
Che cosa non si è fatto davanti ai nostri occhi, o anche non proprio davanti ai nostri occhi, in nome del "popolo", che non si sarebbe potuto fare in nome di Dio o dell'umanità o del diritto!
Il popolo ha ragione quando giudica per conto proprio; ha torto quando si fida delle sue guide cieche.
Non sono i popoli a dover aver paura dei propri governi, ma i governi che devono aver paura dei propri popoli.
Il popolo capisce poco ciò che è grande, cioè: la creazione. Ma esso ha comprensione per tutti gli attori e i commedianti delle grandi cause.
Il popolo deve stare allerta e vigile. Non deve lasciarsi provocare, né lasciarsi massacrare, ma deve anche difendere le sue conquiste. Deve difendere il diritto a costruire con il suo impegno una vita degna e migliore.
Il popolo freme, sussurra, si accalca, brontola, strepita, acclama, fischia, deride, dileggia, minaccia, ondeggia, schiamazza, si indigna, avanza. E poi torna a casa per cena.
Come il popolo è l'asino: utile, paziente e bastonato.
Chi disse un popolo disse veramente uno pazzo; perché uno mostro pieno di confusione e di errori, e le sue vane opinioni sono tanto lontane dalla verità, quanto è, secondo Ptolomeo, la Spagna dalla India.