La sovranità del popolo è inalienabile.— Napoleone Bonaparte
La sovranità del popolo è inalienabile.
La pace è il primo dei bisogni e la prima delle glorie.
Siamo forti quando siamo risoluti e pronti a morire.
Con l'audacia si può intraprendere tutto, ma non fare tutto.
I più forti non trattano, ma dettano le condizioni e ne sono obbediti.
La guerra è crudele per i popoli e terribile per i vinti.
Appellarsi invece al popolo significa costruire un figmento: siccome il popolo in quanto tale non esiste, il populista è colui che si crea una immagine virtuale della volontà popolare.
Il popolo freme, sussurra, si accalca, brontola, strepita, acclama, fischia, deride, dileggia, minaccia, ondeggia, schiamazza, si indigna, avanza. E poi torna a casa per cena.
La salute del popolo sia la suprema delle leggi.
Chi disse un popolo disse veramente uno pazzo; perché uno mostro pieno di confusione e di errori, e le sue vane opinioni sono tanto lontane dalla verità, quanto è, secondo Ptolomeo, la Spagna dalla India.
Al popolo non resta che un monosillabo per affermare e obbedire. La sovranità gli viene lasciata solo quando è innocua o è reputata tale, cioè nei momenti di ordinaria amministrazione.
Non vi è condizione peggiore per un popolo di quella di divenire soggetto ad un altro popolo.
Come il popolo è l'asino: utile, paziente e bastonato.
Non sono i popoli a dover aver paura dei propri governi, ma i governi che devono aver paura dei propri popoli.
Il destino dei popoli è determinato dal loro carattere e non dai loro governi.