La storia insegna che l'unico modo di rispondere alla violenza è la violenza. La sola soluzione possibile sarebbe quella di sostituire all'uso delle armi l'uso della parola.
Bisogna avere molta pazienza, non lasciarsi mai illudere dalle apparenze, fare, come si dice, un passo per volta, e di fronte ai bivi, quando non si è in grado di calcolare la ragione della scelta, ma si è costretti a rischiare, essere sempre pronti a tornare indietro.
Non dico che gli ottimisti siano sempre fatui, ma i fatui sono sempre ottimisti.
Ho imparato a rispettare le idee altrui, a capire prima di discutere, a discutere prima di condannare.
Diffidate di un filosofo che sa di sapere.
Il compito degli uomini di cultura è più che mai oggi quello di seminare dei dubbi, non già di raccogliere certezze.
Se la storia non ha da essere maestra della vita, essa è trastullo indegno di nazione adulta.
La storia è spesso il risultato di una mancanza di riflessione. È il frutto bastardo della stupidità umana, parto dello smarrimento, dell'idiozia e della pazzia.
Tutti i libri storici che non contengono menzogne sono mortalmente noiosi.
La storia è maestra di vita.
Studiare la storia significa abbandonarsi al caos, ma nello stesso tempo conservare la fede nell'ordine e nel senno.
La memoria storica è conoscenza, è pietas, è ricerca dei significati e della loro gerarchia, e la sua perdita significa imbecillità.
Spesso lo storico è soltanto un giornalista voltato all'indietro.
Tutti i nodi furono tagliati dalla nostra spada lucente e la vittoria africana resta nella storia della patria, integra e pura, come i legionari caduti e superstiti la sognavano e la volevano.
Per non far conoscere la storia non serve più bruciare i libri, basta far passare la voglia di leggere.
Le storie migliori sono quelle che vengono tramandate, e accettate per quello che sono.
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