L’affermazione propone un dubbio pungente e paradossale: mette in discussione se sia l’amore a rendere le persone meno razionali, o se siano le persone già inclini alla sciocchezza a cadere più facilmente nell’esperienza dell’innamoramento. In questo modo, si mette a nudo la fragilità dell’essere umano quando è coinvolto emotivamente. L’innamoramento diventa una forza che scuote certezze, logica, autocontrollo, e porta a comportamenti che dall’esterno possono apparire irrazionali, ingenui o addirittura ridicoli. Allo stesso tempo, emerge un’acuta ironia: chi ama accetta volontariamente una certa perdita di controllo, si espone, si rende vulnerabile. In questa vulnerabilità c’è però una forma di autenticità, come se la “sciocchezza” fosse il prezzo da pagare per un’esperienza profonda e vera. Il dubbio resta volutamente aperto, lasciando intravedere che la risposta non è univoca: forse l’amore rivela semplicemente ciò che siamo, amplificando tanto la nostra saggezza quanto la nostra fragilità, e trasformando la nostra ragione in qualcosa di più complesso e contraddittorio.