Amo molto parlare di niente. É l'unico argomento di cui so tutto.
Il critico ci mostrerà sempre l'opera d'arte in una qualche nuova relazione con la nostra epoca. Lui ci ricorderà sempre che le grandi opere d'arte sono cose vive sono, infatti, le sole cose vive.
Vi sono tentazioni terribili; e ci vuole forza e coraggio a cedervi.
Dopo un buon pranzo si è disposti a perdonare a tutti, perfino ai propri parenti.
È proprio perché uno non sa fare una cosa, che ne è il miglior giudice.
La sola cosa che può consolare della ricchezza è l'economia.
In teologia si danno solo domande, non risposte. Lei non può parlare di Dio con Dio.
Due amici in silenzio a volte dicono di più che con mille parole.
Se mi venissero tolte tutte le mie forze e ricchezze, concedendomi di trattenerne una sola, conserverei la possibilità di parlare, perché con questa riconquisterei tutte le altre.
Non ho fiducia di chi sta in silenzio. In genere parlano nel momento sbagliato e dicono stupidaggini. Parlare a tempo e luogo non è cosa facile, ci vuole della pratica.
Non si parla solamente per parlare, per dire "ho fatto questo" "ho fatto quello" "ho mangiato e bevuto", ma si parla per farsi un'idea, per capire come va questo mondo.
A parlare male degli altri si fa peccato, ma spesso si indovina.
E a cosa serve parlare, se già sai che gli altri non provano ciò che provi tu?
Ricordiamoci che delle nostre parole dobbiamo rendere conto agli uomini. Ma dei nostri silenzi dobbiamo rendere conto a Dio!
Pensare prima di parlare è la parola d'ordine del critico. Parlare prima di pensare è quella del creatore.