Non esiste il marito ideale. Il marito ideale rimane celibe.
Quanto ai poveri virtuosi, uno può averne compassione, ma è escluso che possa ammirarli.
Si può sempre riconoscere da uno sguardo se un uomo ha delle responsabilità domestiche che gli incombano o no. Ho notato una espressione di così profonda tristezza negli occhi di tanti uomini ammogliati.
Ogni grande uomo ormai ha i suoi discepoli, ed è sempre Giuda che ne scrive la biografia.
La felicità di un uomo sposato dipende dalle donne che non ha sposato.
Temo che tutte le donne apprezzino la crudeltà, la crudeltà pura, più di qualsiasi altra cosa. I loro istinti sono meravigliosamente primitivi. Le abbiamo emancipate, ma esse rimangono schiave sempre in cerca di un padrone. Amano essere dominate.
Alcuni mariti hanno sospirato sul rapimento delle loro mogli; la maggior parte nel fatto che nessuno gliele abbia volute rapire.
Quel che tiene legato il marito nella buona e nella cattiva sorte è la donna con la quale egli si diverte a stare insieme.
Ci sono donne che ci amano per quello che siamo; altre, per quello che non sono i loro mariti.
Il marito ideale rimane celibe.
Così sono le donne: prima di sposarlo, vogliono che il marito sia un genio. Quando l'hanno sposato, vogliono che sia un babbeo.
Un buon marito deve saper comandare a se stesso di ubbidire alla moglie.
È molto difficile far felice il proprio marito; è più facile far felice il marito di un'altra.
Ci si sposa sempre troppo presto quando ci si piglia un cattivo marito, e non ci si sposa mai troppo tardi quando se ne piglia uno buono.
I mariti delle donne particolarmente belle appartengono alla malavita.
La bigamia è avere un marito di troppo, la monogamia anche.