In gran parte i mariti sono come li fanno le mogli.
Ci sono tante grammatiche quanti sono i grammatici, e anche di più.
I cavalli forti non vanno fiaccati di lavoro.
Chi corre dietro a due lepri non ne prende alcuna.
Il libero arbitrio resterebbe inefficace senza l'aiuto continuo della grazia di Dio.
Una donna sapiente è due volte sciocca.
Un marito è ciò che resta di un amante, una volta tolto il nerbo.
Il marito ideale rimane celibe.
Essere un marito è un lavoro a tempo pieno. Ecco perché molti mariti sbagliano. Non possono prestarvi completa attenzione.
Vorrei un marito gentile e comprensivo. È chiedere troppo a un miliardario?
I marinai sono dei mariti ideali, a condizione che riconoscano la paternità dopo due anni di assenza.
Quel che tiene legato il marito nella buona e nella cattiva sorte è la donna con la quale egli si diverte a stare insieme.
I mariti delle donne particolarmente belle appartengono alla malavita.
Oh, mio marito l'apprezzava, la mia bellezza. E come! Il guaio è che aprezzava anche quella di tutte le altre.
I mariti buoni sono quelli, che fanno felici le loro mogli, facendo felici sè stessi.
Perché, se leggiamo di un marito abbandonato dalla moglie, proviamo un così sfacciato sentimento d'invidia?