Ognuno ha in sé inferno e paradiso.
Solo le persone superficiali non giudicano dalle apparenze.
Tutto ciò che si avvicina al libero gioco della vita ci è praticamente ignoto. Si grida contro il peccatore, eppure non sono i colpevoli, ma gli stupidi che costituiscono la nostra vergogna. Non vi è peccato al di fuori della stupidità.
È molto più difficile parlare di una cosa che farla. Nell'ambito della vita di oggi questo è naturalmente ovvio. Ciascuno può fare della storia, ma solo il grande storico può scriverla.
L'ignoranza è come un delicato frutto esotico. Basta toccarlo perché la freschezza scompaia.
Tutto deve provenirci dalla nostra stessa natura.
Alla fine è semplice: il bene, il male, la lotta di chi soffre, la paura di chi è solo come un cane per strada. La vita è un gioco d'azzardo, se perdi stai calmo e aspetta la tua occasione ma non perdere la bussola. Non farti corrompere.
L'idea del bene e del male non ha quindi nulla da spartire con la religione o con la coscienza misteriosa; è un bisogno naturale delle razze animali.
Il buono vive in società, il malvagio da solo.
Il buon senso è come un cannocchiale che fa vedere da lontano il male e il bene.
Per quanto attiene al Bene e al Male, neanch'essi indicano alcunché di positivo nelle cose, in sé considerate, e non sono altro che modi del pensare, ossia nozioni che formiamo mediante il confronto delle cose tra loro.
Il bene è di rado attraente, è mestieri ricordarsene.
È nel profondo del cuore la radice di ogni bene, e, purtroppo, di ogni male.
Tutto ciò che nel bene medesimo vi ha d'eccessivo si paga, perché le leggi eterne vogliono che nel mondo morale, non altrimenti che nel fisico, vi'sia uno sviluppo regolare e lento.
Il male non è che una vanità: abbiamo l'orgoglio del bene e non disperiamo.
Nulla è bene o male, se non si pensa di fare bene o male.