Nulla è bene o male, se non si pensa di fare bene o male.— William Shakespeare
Nulla è bene o male, se non si pensa di fare bene o male.
Chiamami solo amore, e sarò ribattezzato.
Si dice che muore giovane chi è tanto giovane e saggio.
Si ride delle cicatrici altrui chi non ebbe a soffrir giammai ferita.
I codardi muoiono molte volte prima di morire, mentre i valorosi provano il gusto della morte una volta sola.
Si, tutte le nostre gioie sono vane, ma ancor più vane sono quelle che, comprate col dolore, ereditano il dolore.
Che mai farebbe il tuo bene se non esistesse il male, e come apparirebbe la terra se vi scomparissero le ombre?
Vivere al di là del bene e del male, considerare una cosa al di là del bene e del male, come voleva Nietzsche, non è possibile. Egli stesso è diventato pazzo di pietà, vedendo un vecchio cavallo cadere a terra e morire.
Il male viene fatto senza sforzo, naturalmente, è l'opera del fato. Il bene è sempre il prodotto di un'arte.
C'è un primato inalienabile del bene e del vero, cui nessun potere di questo mondo ha diritto di sostituire altri primati.
Non è necessario avere una religione per avere una morale. Perché se non si riesce a distinguere il bene dal male, quella che manca è la sensibilità, non la religione.
I malvagi lavorano più duramente per andare all'inferno di quanto non facciano i giusti per andare in paradiso.
La dialettica temporale come lotta tra bene e male è quella che c'è nella storia temporale umana nella quale positivo e negativo, bene e male sono sempre in lotta, sempre in tensione, sempre insieme.
Bene e male, peccato e innocenza, attraversano il mondo tenendosi per mano. Chiudere gli occhi di fronte a metà della vita per vivere in tranquillità è come accecarsi per camminare con maggior sicurezza in una landa disseminata di burroni e precipizi.
Il bene si fa, ma non si dice. E certe medaglie si appendono all'anima, non alla giacca.
Ognuno ha in sé inferno e paradiso.