Confesso che ho vissuto.— Pablo Neruda
Confesso che ho vissuto.
Per il mio cuore basta il tuo petto,per la tua libertà bastano le mie ali.Dalla mia bocca arriverà fino al cielo,ciò ch'era addormentato sulla tua anima.
La parola è un'ala del silenzio.
La nostra lotta sarà in ogni luogo e nel nostro cuore queste bandiere che furono presenti alla vostra morte che si bagnarono del vostro angue si moltiplicheranno come le foglie dell'infinita primavera.
Mi piaci quando taci perché sei come assente,e mi ascolti da lungi e la mia voce non ti tocca.Sembra che gli occhi ti sian volati viae che un bacio ti abbia chiuso la bocca.
Potranno tagliare tutti i fiori, ma non fermeranno mai la primavera.
Vivi intensamente ogni piccola cosa della tua vita, perchè un giorno, queste piccole cose, sembreranno grandissime.
Viviamo, nell'imbrunire della coscienza, mai certi di cosa siamo o di cosa supponiamo essere.
Vivere, nutrirsi, riprodursi, portare a termine il compito per il quale siamo nati e morire: non ha alcun senso, è vero, ma è così che stanno le cose.
Chi vive solo per compiacere se stesso fa un piacere al mondo quando muore.
Certo, avere una donna che ti aspetta, che dormirà con te, è come il tepore di qualcosa che dovrai dire, e ti scalda e t'accompagna e ti fa vivere.
Chi vive secondo le prescrizioni del medico, vive infelicemente.
Vivere senza speranza significa rinunciare a vivere.
Vale la pena di lottare solo per le cose senza le quali non vale la pena di vivere.
Quando uno vive, vive e non si vede. Conoscersi è morire.
L'uomo è incapace di vivere da solo, ed è incapace anche di vivere in società.