Mi piaci quando taci perché sei come assente,e mi ascolti da lungi e la mia voce non ti tocca.Sembra che gli occhi ti sian volati viae che un bacio ti abbia chiuso la bocca.
— Pablo Neruda
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La nostra interpretazione
Il soggetto si rivolge a una presenza amata che, pur essendo lì, appare distante, quasi irraggiungibile. Il silenzio dell’altro non è solo mancanza di parole, ma diventa un segno di separazione interiore, come se i due si trovassero su piani diversi. La distanza non è soltanto fisica: è emotiva, affettiva, spirituale. Chi parla percepisce che la propria voce non arriva davvero al cuore dell’altro, come se rimbalzasse su una superficie invisibile. Gli occhi, simbolo di connessione e di scambio profondo, sembrano essersi allontanati, portando con sé la possibilità di comprendersi e riconoscersi. Le labbra, chiuse da un bacio, richiamano un contatto che ormai appartiene al passato, un’intimità diventata muta, cristallizzata. Il sentimento continua a esistere da un lato, ma dall’altro è come congelato, assente, incapace di rispondere. In questo squilibrio affettivo nasce una malinconia sottile, un dolore quieto: l’amore continua a parlare, ma trova solo silenzio, distanza e un’ombra di perdita che avvolge entrambi, trasformando la presenza in una forma di assenza irrisolta.
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