Dio perdona sempre. L'uomo perdona a volte. La terra non perdona mai.
Solo chi riconosce la propria fragilità, il proprio limite può costruire relazioni fraterne e solidali, nella Chiesa e nella società.
Questo è un punto importante per noi: vivere un rapporto intenso con Gesù, un'intimità di dialogo e di vita, così da riconoscerlo come "il Signore".
Solo chi serve con amore sa custodire!
Non possiamo abituarci alle situazioni di degrado e di miseria che ci circondano. Un cristiano deve reagire.
L'amore fraterno è la testimonianza più vicina che noi possiamo dare che Gesù è con noi vivo, che Gesù è risorto.
Bisogna saper perdonare e non rimanere in un atteggiamento ostile, offensivo per il vicino e per noi stessi. Bisogna conoscere le debolezze umane, piegarvisi anziché combatterle.
Il perdono è l'essenza dell'amore. Amare è perdonare, perdonare è amare.
Che Dio ci perdoni, e ci perdonerà. È il suo mestiere.
Dio mi perdonerà: è il suo mestiere.
Perdonando troppo a chi falla, si fa ingiustizia a chi non falla.
La gioventù, a cui si perdona tutto, non si perdona nulla; alla vecchiaia, che si perdona tutto, non si perdona nulla.
Quando le donne ci amano, ci perdonano tutto, persino i nostri crimini. Quando non ci amano, non danno credito a nulla, nemmeno alle nostre virtù.
Ama la verità, ma perdona l'errore.
Il perdono non si può disinteressare di colui al quale è destinato.
Il perdono è per chi si pente. Il perdono è per chi cerca di riparare al male che ha fatto.