Il perdono non si può disinteressare di colui al quale è destinato.
Il perdono divino offre un altro significato al sentimento di irreversibilità del male commesso: non toglie la possibile enormità della colpa passata, ma libera il suo autore dalla disperazione.
L'offesa accolla ormai all'offeso il futuro della relazione: dalla sua iniziativa dipenderà il futuro.
Constatare che non si è dimenticato ciò che è successo non significa che non si è perdonato.
Il rancore è una passione; aggiunto alla sofferenza dell'offesa, ne accentua il carattere alienante, ipotecando insieme la possibilità dell'offerta di perdono.
I figli iniziano amando i loro genitori, in seguito li giudicano. Raramente, se non mai, li perdonano.
Il perdono è del coraggioso, non del vigliacco.
Il perdono fa parte del compito dell'allenatore, altrimenti su 25 calciatori ne salveresti 10.
Il perdono non sostituisce la giustizia.
Il perdono presuppone sempre un po' di oblio, un po' di disprezzo e molta convenienza.
Non illuderti: la passione non ottiene mai perdono. Non ti perdono neanch'io, che vivo di passione.
Spesso perdoniamo quelli che ci annoiano, ma non possiamo perdonare quelli che noi annoiamo.
Si perdona facilmente a quelli che non si ha la possanza di castigare.
La donna non perdona all'uomo d'indovinare ciò che essa pensa da ciò che dice.