Constatare che non si è dimenticato ciò che è successo non significa che non si è perdonato.— Jean Laffitte
Constatare che non si è dimenticato ciò che è successo non significa che non si è perdonato.
Il perdono non si può disinteressare di colui al quale è destinato.
Il rancore è una passione; aggiunto alla sofferenza dell'offesa, ne accentua il carattere alienante, ipotecando insieme la possibilità dell'offerta di perdono.
Il perdono divino offre un altro significato al sentimento di irreversibilità del male commesso: non toglie la possibile enormità della colpa passata, ma libera il suo autore dalla disperazione.
L'offesa accolla ormai all'offeso il futuro della relazione: dalla sua iniziativa dipenderà il futuro.
Per tutta la mia vita, non ho mai cercato vendetta contro coloro che mi hanno fatto male perché credo nel perdono. Ho praticato il perdono, proprio come voglio essere perdonato. Solo Dio sa cosa c'è nel cuore di una persona, le sue vere intenzioni. Egli vede e sente ogni cosa.
Il perdono è per chi si pente. Il perdono è per chi cerca di riparare al male che ha fatto.
Perdonando un torto ricevuto, si può cangiare un nemico in amico.
Più l'uomo sa e più perdona.
La società perdona spesso il delinquente, non perdona mai il sognatore.
Penso che la cosa più difficile nella vita sia quella di perdonare. L'odio è autodistruttivo. Se odiate qualcuno, la persona che odiate non sta male, starete male voi. Si tratta di una guarigione, in realtà, si tratta di una vera e propria guarigione, il perdono.
Possiamo perdonare un bambino quando ha paura del buio. La vera tragedia della vita è quando un uomo ha paura della luce.
Grazia a buon prezzo è annunzio del perdono senza pentimento.
I figli iniziano amando i loro genitori, in seguito li giudicano. Raramente, se non mai, li perdonano.
Sono riuscita a perdonare, e non solo ai miei sequestratori. Ho perdonato anche quelli che erano prigionieri con me, con i quali talvolta ci sono stati momenti molto difficili.