Perdona molto agli altri, nulla a te stesso.— Lucio Anneo Seneca
Perdona molto agli altri, nulla a te stesso.
Noi finiamo con l'imparare per la scuola e non per la vita.
La morte è il non-essere. Dopo di me accadrà ciò che è stato prima di me. Se prima non abbiamo sofferto, vuol dire che non soffriremo dopo. Siamo come una lucerna che, spegnendosi, non può stare peggio di quando non era accesa. Solo nel breve intermezzo possiamo essere sensibili al male.
Evitate tutto ciò che piace al volgo e che viene dal caso; fermatevi sospettosi e pavidi di fronte ad ogni bene fortuito: l'esca alletta fiere e pesci e li inganna.
Non deviare dalla natura ed il formarci sulle sue leggi e sui suoi esempi, è sapienza.
Il saggio non si lascia mai prendere la mano dalla buona fortuna nè abbattere da quella avversa.
Credevo che tu fossi un bruto. Avrei potuto perdonarlo un bruto!
Noi siamo tutti impastati di debolezze e di errori: perdonarci reciprocamente le nostre balordaggini è la prima legge di natura.
Il perdono è del coraggioso, non del vigliacco.
Constatare che non si è dimenticato ciò che è successo non significa che non si è perdonato.
Penso che la cosa più difficile nella vita sia quella di perdonare. L'odio è autodistruttivo. Se odiate qualcuno, la persona che odiate non sta male, starete male voi. Si tratta di una guarigione, in realtà, si tratta di una vera e propria guarigione, il perdono.
Padre, perdonali! Loro non sanno quello che fanno!
Non c'è nessun perdono, in tutta questa pietà.
Solo i coraggiosi sanno come perdonare. Un vile non ha mai perdonato: non è nella sua natura.
La tentazione del potere è demoniaca e sempre, nella storia della Chiesa, è stata all' origine di misfatti, di cui Giovanni Paolo II ha dovuto chiedere perdono.
È più facile perdonare un nemico che un amico.