Sentire il loro sacerdote abitualmente unito a Dio è, oggi, il desiderio di molti buoni fedeli.
Chi ama currit, volat, laetatur. Amare significa correre con il cuore verso l'oggetto amato.
Il Signore tanto ama l'umiltà che, a volte, permette dei peccati gravi. Perché? perché quelli che li hanno commessi, questi peccati, dopo, pentiti, restino umili.
Per esser buoni, però, bisogna essere a posto davanti a Dio, davanti al prossimo e davanti a noi stessi.
Godete, preti, poi che 'l vostro Cristo v'ama cotanto, ch'ei, se più s'offende, più da turchi e concilii vi difende e più felice fa quel ch'è più tristo.
Il fenomeno della insaziabile tendenza pretina al solo godimento dei beni materiali è cosa a tutti nota, mentre pur tutti sanno egualmente che per il resto del mondo, cioè per chi non è prete, essi predicano e millantano i beni spirituali d'una vita avvenire colla gloria del paradiso!
Prete! Io non ho voglia di ascoltarti, Prete! Non hai il diritto di insegnarmi Niente! Sei bravo ad inventare e a raccontare favole Per addomesticare le paure della gente!
Il prete degrada Dio.
Badate alla vostra dignità, fratelli sacerdoti, e siate santi perché egli è santo.
Contro il prete non si hanno ragioni, si ha il carcere.
La dimensione più bella è quella del sacerdote che non ha nulla, ma che è parte integrante di una comunità attiva e attenta, dentro un gregge che gli vuole bene.
A chi non ha patria non istà bene l'essere sacerdote, né padre.
Se il prete non è un attore per natura, lo diviene ex professo. Ama la mise en scène, il ruolo e il travestimento, il camouflage: il suo carisma.
Un prete che non sta nella sua stanzetta a confessare le vecchiette o a dare le caramelle ai bambini, è un sacerdote che viene visto con sospetto.
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