L’amore viene presentato come una realtà dinamica, creativa e responsabile. Non è inerzia, non è rimanere fermi nelle proprie abitudini, nelle proprie paure o nei propri egoismi, come una distesa immobile che non cambia mai. Allo stesso tempo non è neppure fuga continua, movimento disordinato, incostanza o superficialità che corre da un’esperienza all’altra senza mai radicarsi. L’amore autentico rifiuta sia l’immobilità sterile che l’irrequietezza senza scopo: non è distanza emotiva, non guarda la vita dall’alto, come un osservatore che non si lascia coinvolgere. L’amore è una forza viva che tocca il cuore delle cose e le muta dall’interno. Opera come un principio di crescita, di elevazione, di cura. Avvicina, approfondisce, unisce, rende più consapevoli di sé e del valore degli altri. Agisce non solo sulle singole persone ma sul tessuto profondo dell’esistenza, su ciò che lega tutti gli esseri fra loro. Quando è autentico, spinge a diventare migliori, a superare l’egocentrismo, a partecipare al bene comune. È, in questo senso, una energia spirituale che rende il mondo più umano, più vero e più luminoso, trasformando chi ama e ciò che viene amato.